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Le attività di studio sulla storia politica del secondo Novecento, i laboratori didattici; le analisi sulle dinamiche e i cambiamenti dell’area metropolitana di Venezia, Padova e Treviso; l’organizzazione del Festival della Politica, occasione di dibattito pubblico di livello nazionale: tutto questo è la Fondazione Pellicani che opera dal 2007 con l’obiettivo di promuovere la cultura e le pratiche concrete di buon governo del territorio. 
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VENEZIA CITTÀ PORTUALE

La Fondazione Gianni Pellicani anche quest'anno ripropone i laboratori e gli itinerari didattici alle scuole superiori del Comune di Venezia. 
Dopo gli itinerari degli anni 2014 e 2015, dedicati all’area industriale di Porto Marghera, la proposta 2016 ha per oggetto un’altra realtà significativa della città e del territorio veneziano: il Porto, inteso come luogo, o meglio come insieme di luoghi, di funzioni e di strutture. In questo senso abbiamo sviluppato il progetto in collaborazione con l'Autorità portuale.

L’obiettivo è quello di offrire stimoli e spunti di osservazione e interpretazione storica di elementi del paesaggio urbano che sono costantemente sotto i nostri occhi. Edifici, infrastrutture, aree di insediamento produttivo costituiscono tracce significative dei processi di trasformazione recenti e lontani, la cui conoscenza è necessaria per comprendere criticamente il presente. La proposta intende fornire agli studenti uno sguardo d’insieme, oltre che sui processi di trasformazione storica, anche sulle delicate questioni della portualità di oggi.

“Gli itinerari didattici - osserva Nicola Pellicani -  rappresentano una parte fondamentale dell'attività della Fondazione, con lo scopo di valorizzare i tanti materiali raccolti in questi anni, relativi all'industria veneziana, facendoli conoscere alle nuove generazioni. In particolare agli studenti delle scuole superiori, che non hanno mai conosciuto Marghera nel pieno della sua attività”. “È particolarmente significativo – prosegue Pellicani - promuovere tra i ragazzi e valorizzare documenti storici relativi all'area industriale, in vista del centenario di Porto Marghera, che sarà celebrato nel 2017”.
“In questi primi nove anni di attività – conclude Pellicani - la Fondazione ha raccolto oltre 30.000 documenti tra foto, libri, lettere, lucidi, consultabili nel sito www.albumdivenezia.it/fgp”.

Gli itinerari didattici sono realizzati in collaborazione con l’Autorità Portuale di Venezia - nell’ambito del programma di “Porto Aperto” giunto alla sua diciassettesima edizione - e il Servizio degli Itinerari educativi del Comune. All’iniziativa partecipano quasi 150 studenti di alcune classi terze, quarte e quinte degli Istituti Luzzatti-Gramsci e Edison Volta, e si articolano in due momenti principali:

1. incontri in classe, in cui agli studenti viene illustrata l’evoluzione del porto veneziano tra Otto e Novecento, dalla costruzione della Stazione marittima nel 1880 sino alla realizzazione dell’area commerciale e industriale di Porto Marghera nei primi decenni del Novecento; le tematiche sono state affrontate facendo uso di materiali fotografici, cartografici e audiovisivi.
Agli studenti è stato consegnato il volume “Venezia città Portuale” (realizzato congiuntamente da Fondazione Pellicani e Autorità Portuale di Venezia) che descrive l'evoluzione del Porto, dal punto di vista storico, geografico e funzionale. Vengono prese in considerazione le infrastrutture portuali più significative, che ci forniscono alcune informazioni necessarie a ‘guardare’ con maggiore attenzione alle aree del centro storico, della Marittima, di San Basilio, di Santa Marta e di Porto Marghera.
Il volume, pensato per gli studenti, permette approfondimenti anche in prospettiva della eventuale preparazione della tesina di maturità su alcune delle tematiche affrontate.

2. Itinerario: gli studenti verranno condotti lungo un percorso attraverso le aree e i canali portuali, a partire dal waterfront portuale di San Basilio, fino ad arrivare a Porto Marghera.
I ragazzi potranno osservare durante un breve percorso a piedi alcune strutture portuali (in particolare Magazzini del porto franco e Magazzini generali) ed edifici industriali della Venezia di fine Ottocento, la cui costruzione è certamente connessa con lo sviluppo e l’evoluzione del porto (Molino Stucky, Manifattura Tabacchi, Cotonificio veneziano). L'itinerario proseguirà poi su un'imbarcazione attraverso i principali luoghi del porto novecentesco: Porto Marghera con i suoi canali (Canale industriale Nord e Ovest), le sue aree dedicate al traffico commerciale e industriale (Insula commerciale e moli portuali, bacino di Fincantieri). 

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Gianni Pellicani 2006-2016. Il Riformismo a Venezia e in Italia

 

Ecco il programma del convegno che si terrà in occasione del decennale della scomparsa di Gianni Pellicani, il 23 aprile 2016, dalle ore 9.30 alle 18.00, in Aula Magna IUAV (Tolentini, Santa Croce 191, Venezia), dal titolo “Gianni Pellicani 2006-2016. Il Riformismo a Venezia e in Italia”.
Il convegno ha l'obiettivo di riflettere sull'esperienza politica di Gianni Pellicani, e sarà l'occasione per approfondire in modo rigoroso e plurale un periodo storico-politico della seconda metà del Novecento che ha inciso profondamente nella nostra città e nel nostro Paese.

L'incontro è costruito in due sessioni: la mattina dedicata ad approfondire alcuni momenti significativi della vita politica e amministrativa di Venezia, di cui Gianni Pellicani è stato uno dei protagonisti. In questo senso sono previste due relazioni di giovani storici, che perciò non hanno né conosciuto Gianni Pellicani, né tantomeno vissuto quella fase storica della città, proprio per cercare di dare un'impostazione storica e non improntata alla memorialistica. Quindi è prevista una tavola rotonda e alcune testimonianze sul ruolo di Gianni Pellicani, sempre in relazione alle vicende della politica cittadina.

La seconda sessione, nel pomeriggio, prenderà in esame il tema del riformismo italiano con  l'obiettivo di ragionare - in senso trasversale alle appartenenze partitiche dunque includendo le aree riformiste del PCI del PSI e di altre formazioni laiche e cattoliche - sul perché la sinistra riformista italiana non sia riuscita a trovare un terreno comune per portare avanti delle riforme economiche, sociali, istituzionali delle quali poi la mancanza si è sentita in maniera drammatica. Il tutto con particolare attenzione al periodo compreso tra la fine della solidarietà nazionale e la svolta della Bolognina. 

 

Ore 9.30 - Saluti istituzionali

Presiede: Cesare De Michelis

Ore 10.00 - I sessione - IL GOVERNO DELLA CITTÀ

1966 - 1975: la legge speciale e il governo della città. Giuseppe Saccà

Comunisti e socialisti a Venezia tra anni settanta e ottanta. Livio Karrer

 

I testimoni: Mario Rigo, Marino Cortese, Gianfranco Rocelli, Paolo Costa, Emanuele Macaluso, Luigi Zanda

 

Ore 14.30 - II sessione - LA STAGIONE DEL RIFORMISMO IMPOSSIBILE

- Trasformare le istituzioni repubblicane: il ruolo del PCI. Sandro Guerrieri (Docente di storia delle istituzioni politiche italiane ed europee e di storia della pubblica amministrazione all'Università La Sapienza di Roma.).

“Uno stato gonfio ed eccedentario non ha più l’operatività delle strutture lucide ma l’inutilità delle strutture informe”, così il Censis - nel 1985 - tratteggia lo Stato italiano e la sua funzionalità, una frase che in poche parole evidenzia uno dei temi del dibattito politico più importanti negli anni Ottanta. Non a caso durante gli anni Ottanta si susseguono i lavori di numerose commissioni bicamerali con l'ambizione di riformare più o meno radicalmente la Costituzione italiana. Un dibattito molto acceso che vide tra i protagonisti il PCI.

- Il sistema politico italiano e la crisi della politica: una prospettiva comparata. Giovanni Orsina (politologo e storico, docente di storia contemporanea alla LUISS-Guido Carli di Roma, dove è anche Direttore del Master in European Studies)

Come ben noto il ruolo dei Partiti nella cosiddetta Prima Repubblica è stato fondamentale. Gli anni Settanta e Ottanta sono due decenni nel quale si avvia a conclusione questa stagione, cambiano i protagonisti all’interno dei partiti come alcune caratteristiche del loro agire politico in un quadro generale di “crisi della Repubblica”. Per cogliere appieno le peculiarità di questi passaggi e di alcuni nodi insoluti è utile inserire la vicenda italiana all'interno del più ampio quadro europeo occidentale.

- PCI-PSI, un dialogo (im)possibile. Marco Gervasoni (Docente di Storia contemporanea all'Università del Molise, collaboratore del «Corriere della Sera»)

La sinistra in Italia, rispetto alla maggioranza dei paesi europei, ha espresso raramente e per brevi periodi leader di governo. Molte le ragioni di tale incompiutezza, un fallimento politico e culturale che ha pesato e pesa molto sulla storia italiana: la rivalità accesa tra PCI e PSI è stata fatale non solo alle due forze politiche, ma in buona sostanza al paese nel suo complesso.

 

I testimoni: Ciriaco De Mita, Rino Formica, Massimo Cacciari  

 

Ore 17.00 - Conclusioni
Giorgio Napolitano, Presidente Emerito della Repubblica.

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