Osservatorio sulla Città Metropolitana

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Nel 2013 ha preso vita l'Osservatorio sulla Città Metropolitana: un nuovo fronte di ricerca della Fondazione Pellicani.

L'osservatorio nasce per analizzare le opportunità che un governo coordinato dell'area vasta apporterebbe a tutti i cittadini, in termini di servizi e opportunità di crescita per imprese e mondo del lavoro.

La "città metropolitana" è una realtà di fatto, quotidianamente vissuta da migliaia di cittadini. L’assenza di un ambito amministrativo-istituzionale ne rende però difficile lo studio, non esistendo dati facilmente raffrontabili. Prendendo atto di questa asimmetria, l'Osservatorio ha cercato di farne un punto di forza, e ha pianificato il proprio percorso attraverso le porosità di tale scenario.

L'Osservatorio non è specializzato in un solo ambito, ma si confronta con un ampio spettro di tematiche: economia, lavoro, società, cultura, turismo, demografia, ambiente, pubblica amministrazione, sanità e welfare. Tutto ciò spiega come gli oltre 80 indicatori ad oggi individuati siano tra loro differenti per serie storica e per ambiti territoriali.

La città metropolitana è del resto caratterizzata da confini liquidi: la “metropoli” compresa tra Venezia, Padova e Treviso, per alcuni aspetti ha ramificazioni che vanno oltre le tre provincie, ed è parte di un sistema molto ampio, quello dell'area padana, certificato come scenario unitario dai lavori di Eugenio Turri (1927-2005). Motore dello sviluppo italiano, l'area padana è riconosciuta tra le aree strategiche più importanti d'Europa: l'area metropolitana veneziana ne è una componente importante e per molte funzioni si integra con altre conurbazioni attigue, come la città sequenziale della via Emilia e il polo Milano-Torino.

La vitalità del tessuto determina un quadro in costante movimento, un “processo metropolitano” che impone la costituzione di un osservatorio permanente che tenga costantemente aggiornati gli indicatori e permetta di interpretare le tendenze in atto. Ciò anche in riferimento a un un orizzonte internazionale, europeo: le città metropolitane sono destinate a diventare le vere protagoniste dell'innovazione nell'Unione Europea, e per questo saranno destinatarie anche di programmi e fondi speciali.

Non a caso, secondo la commissione europea, le regioni assumeranno un ruolo di comprimarie della politica di coesione, mentre puntano ad un pieno coinvolgimento di governi locali per ritagliare l’intervento di policy a misura del territorio. La strategia Europea per il 2020 “mira a una crescita che sia intellgente (grazie a investimenti più efficaci nell'istruzione, la ricerca e l'innovazione), sostenibile (grazie alla decisa scelta a favore di un'economia a basse emissioni di CO2 e della competitività dell'industria) e solidale (ossia focalizzata sulla creazione di posti di lavoro e la riduzione della povertà)”. Questi tre macro ambiti, che guideranno le politiche dell'UE per i prossimi anni, sono precisamente gli asset su cui è costruito il piano di lavoro dell'osservatorio.

Un'attenzione precipua sarà inoltre data alla metropoli dei flussi: la mobilità di persone e merci come immediato ambito di lettura delle interconnessioni dell'area vasta.