Inaugurazione della piazzetta Gianni Pellicani - Il discorso del Presidente Giorgio Napolitano

Discorso del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione dell'intitolazione della piazzetta sottostante la Torre Civica di Mestre a Gianni Pellicani, il 2 settembre 2010.

(Intervento fuori microfono: “Giratevi di qua, vi vogliamo salutare”)
 
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NAPOLITANO:
Cercherò di avere la testa quanto più mobile sia possibile.
Comunque io desidero ringraziarvi vivamente, voi tutti, per il calore della vostra accoglienza. Ho rivisto tanti volti noti, tanti volti amici, volti anche non troppo giovani, come non lo sono io, e sono però molto lieto della presenza di generazioni più giovani. Ho visto autorevoli esponenti della nostra politica democratica che hanno operato qui a Venezia, hanno operato nelle Istituzioni locali, nel Governo nazionale, saluto Gianni De Michelis e tanti altri.
E vorrei dire, sottolineare soltanto questo, che io sono qui certamente per affettuoso ricordo di un mio grande amico, con il quale ho condiviso per lunghi anni ideali ed impegni, politici e parlamentari, ma io sono qui soprattutto per rendere omaggio, nello stesso tempo, ad una importante figura della nostra vita pubblica, un rappresentante delle Istituzioni democratiche, nel Comune, nel Parlamento, ed anche dopo aver lasciato gli incarichi elettivi ha saputo dare prova della sua dedizione alla cosa pubblica impegnandosi in iniziative ed in istituzioni di grande rilievo per lo sviluppo della città, come l’aeroporto di Venezia.
Il Sindaco Orsoni ha detto parole molto appropriate a proposito del suo profilo di amministratore, il profilo di amministratore non è un profilo minore rispetto a quello del parlamentare, rispetto a quello del politico, poi abbiamo figure che non si possono nemmeno considerare strettamente o puramente amministrative, abbiamo soprattutto i governanti delle nostre Regioni, i Presidenti delle nostre Regioni che sono, nello stesso tempo, investiti di forti ruoli di carattere amministrativo, che poi possono delegare e delegano gli Enti locali, e di forti compiti di carattere politico, che si integrano con quelli del Parlamento nazionale e del Governo nazionale in una visione evolutiva dello Stato democratico italiano, lo Stato che nacque anche ferocemente o crudemente accentrato e sta sempre più acquistando le caratteristiche di uno Stato delle autonomie, come d’altronde recita l’articolo 5 della nostra Costituzione, che lega strettamente l’unità e l’indivisibilità della Repubblica alla promozione ed al riconoscimento delle Autonomie. Quindi questa evoluzione senza autonomisti, questo idealistico della nostra Repubblica è garanzia della sua rinnovata unità, di quella rinnovata unità nazionale che è condizione perché l’Italia faccia la sua parte in Europa, faccia la sua parte in un mondo che è così radicalmente cambiato ed in seno al quale le Nazioni europee devono dare prova di coesione interna, ciascuna di esse, e dare prova di coesione proprio come Europa unita.
Io vi saluto, vi ringrazio, naturalmente sarei stato il primo a volermi trattenere un po’ di giorni in più qui a Venezia, ma sono contento che questa mia breve visita si è conclusa a Mestre, in questa città di grande storia e dignità, ha una grande storia anche di partecipazione alla lotta antifascista, di partecipazione alla costruzione democratica, è stata una città anche molto marcata dallo sviluppo industriale e da una forte presenza operaia. So benissimo, ho appena ricevuto anche una rappresentazione sintetica dei problemi che si pongono per l’ulteriore sviluppo dell’industria qui a Porto Marghera, e penso che in realtà sia venuto il momento perché l’Italia si dia nuovamente una seria politica industriale nel quadro europeo e secondo le grandi…
 
(Applausi)
 
…secondo le grandi coordinate dell’integrazione europea ed in ossequio, con coerenza, ai grandi principi della libera competizione. Ma abbiamo bisogno di questo, abbiamo bisogno di questo anche per l’occupazione, per i giovani, che nello stesso tempo, credo, possano attingere a tante altre risorse e potenzialità di cui è ricca Venezia, e cioè insieme di cui è ricco il Veneto, bisogna guardare in tutte le direzioni e bisogna farsi carico soprattutto di questi giovani, di questi giovani che oggi sono per noi davvero il motivo principale di preoccupazione, perché attorno alla questione della occupazione giovanile si stringono tutti i nodi dello sviluppo economico e sociale nazionale. Si è anche creata, adesso, da parte degli esperti di statistica una nuova categoria, una nuova sigla, naturalmente inglese, che però si traduce facilmente, c’è una parte, una quota purtroppo assai consistente in Italia di giovani che in questo momento non sono né impegnati in processi formativi né impegnati in processi lavorativi, quindi non sono né employment, né education, né lavoro e nemmeno in processi di addestramento al lavoro. Noi dobbiamo riuscire a dare risposte su tutti questi terreni tenendo conto dei limiti…
     
(Applausi)
 
…tenendo conto dei limiti assai stretti entro cui si deve muovere in modo particolare l’azione pubblica per quello che riguarda l’impiego di risorse finanziarie a carico del Bilancio dello Stato.
Questo è un punto ineludibile per qualunque forza politica di Governo o di Opposizione, ed in questo senso voglio ancora ritornare, per finire, un momento sulla figura di Gianni Pellicani.
Le vicende della storia e della politica italiana hanno fatto sì che nel Parlamento nazionale Gianni Pellicani fosse sempre deputato di Opposizione, uomo di Opposizione, ma da uomo di Opposizione egli mostrò di sapersi far carico delle responsabilità del Governo del Paese, e questo è l’essenziale, non solo dimostrò di farsi carico in modo efficace delle responsabilità di Governo in senso amministrativo a livello locale, poi a livello locale Venezia è una grande città del mondo, ma anche come parlamentare non dimenticò mai i vincoli entro cui si possono e si devono compiere le scelte ed anche confrontare le posizioni… oggi abbiamo la necessità di mettere a libero confronto diverse visioni dello sviluppo del Paese nel rispetto di vincoli e di stili che ci debbono impegnare tutti con lo stesso senso di responsabilità e di unità nazionale, con lo stesso senso delle responsabilità che abbiamo per il futuro del nostro Paese ed in modo particolare per il futuro delle giovani generazioni. Grazie.
 
(Applausi)