Festival della Politica: Un Bilancio

Con due appuntamenti serali (l'intervento di Tito Boeri in Piazza Ferretto e la presentazione dell'osservatorio SWG in piazzetta Pellicani) domenica 8 settembre si è chiuso a Mestre il Festival della Politica 2013, un'edizione caratterizzata da numeri entusiasmanti.
 
Durante le quattro giornate, si sono contate circa 20mila presenze fra piazza Ferretto, piazzetta Pellicani, Corte Legrenzi e nei locali coinvolti dall’iniziativa, Il Palco e l’Officina del Gusto. I 50 incontri ai quali hanno partecipato più di 70 relatori sono stati seguiti da migliaia di persone nella diretta twitter. Gli aggiornamenti su facebook hanno raggiunto oltre 350mila persone, le dirette streaming degli eventi principali sono state seguite da circa 1200 visitatori, per un tempo totale di collegamento pari a più di 11 giorni e 12 ore.

Il Festival ha coinvolto molti giovani, a partire dai volontari e dagli studenti del liceo Giordano Bruno impegnati nel laboratorio didattico con i responsabili di Radio Bue, emittente dell’Università Padovana.
Migliaia i cittadini che hanno visitato la libreria della politica, allestita in piazza Ferretto e alla quale hanno partecipato otto librerie della città.
 
 Il Festival ha portato a Mestre i principali protagonisti del dibattito politico nazionale e internazionale. In particolare, nella giornata di sabato si sono raggiunti numeri record: 6mila presenze, con punte massime per il dibattito sulla Costituzione con Ezio Mauro, Gustavo Zagrebelsky e Massimo Cacciari (più di duemila presenze) e per il reading di uno scatenato Natalino Balasso (tremila persone).
 
In questa edizione s’è avviata anche la collaborazione con l’Istituto di sondaggi Swg, che ha realizzato in esclusiva per il Festival sette indagini inerenti ai temi affrontati durante i quattro giorni di dibattiti e incontri. E tanti eventi collaterali hanno fatto da cornice al programma ufficiale, si trattasse di iniziative ricreative organizzate dai locali del centro o dei dibattiti sui nuovi lavori organizzati dall'Informagiovani, che ha visto la partecipazione di un buon numero di giovani.
 
 Il presidente della Fondazione Pellicani, Massimo Cacciari, che è stato anche fra i relatori del Festival, ha sottolineato come “la manifestazione è ormai cresciuta diventando un appuntamento di richiamo nazionale. Un segno che le persone dimostrano capacità, attenzione, voglia di capire i problemi della politica sebbene i partiti non vogliano rendersene conto. Grazie a questo Festival, Mestre s’è svegliata e ha dimostrato di essere una città viva, pronta a raccogliere stimoli di riflessione”.
“Ora – ha spiegato ancora Cacciari - il Festival per crescere e migliorarsi deve uscire da uno spirito esclusivamente volontaristico. In questo senso è necessario che le istituzioni cittadine, a partire dall’amministrazione comunale e dalle fondazioni bancarie, sostengano un’iniziativa che in città è seconda solo alla Biennale per la qualità della proposta culturale e degli appuntamenti organizzati. Non può essere che questo Festival abbia a disposizione un decimo delle risorse rispetto agli altri di uguale livello, che si svolgono in giro per l’Italia. A differenza degli altri Festival, i relatori del Festival della Politica partecipano a titolo gratuito e vengono a Mestre solo per la stima che nutrono nei confronti del progetto e della Fondazione. E’ evidente che questo schema non può durare in eterno”.
 
Anche Nicola Pellicani, segretario della Fondazione, esprime piena soddisfazione per il risultato raggiunto. “Non era affatto scontato che un Festival della Politica riscuotesse un così ampio consenso fra il pubblico. Credo che la formula vincente sia stata quella di spostare l’interesse dalla polemica partitica al merito dei problemi. Le persone hanno dimostrato molta attenzione ai temi affrontati, un segnale chiaro che c’è disponibilità e interesse ad approfondire i temi proposti. La massiccia partecipazione di pubblico è la dimostrazione che in una fase di crisi e di insicurezza, come quella che stiamo attraversando, c’è un grande desiderio di capire i problemi. Come in tutti i progetti della Fondazione – ha commentato ancora Nicola Pellicani - il Festival è stato costruito assieme alla città. Hanno collaborato attivamente alla riuscita dell’iniziativa, le librerie, i locali del centro, alcune categorie economiche, dimostrando così di volersi riconoscere in questa iniziativa. Bisogna però che adesso pure le principali istituzioni cittadine si riconoscano in questo importante Festival, come del resto accade nelle altre città dove si svolgono Festival culturali, più maturi del nostro, che sono diventati appuntamenti irrinunciabili per la cittadinanza”.